Il Diario
8 Ottobre 2006
Nel sacrario della vita, oggi, ho trovato l'ultima traccia del mondo. Intensa e crudele: era l'uomo.
Perchč, ad esempio, doniamo pił credito laddove il credito non esiste?
Posizione interessante, come interessante sarebbe conoscere il perchč di tutte le cose.
Gią: il perchč di quelle cose che lasciano sempre e invariabilmente quell'amaro in bocca; quel sapore metallico che dura tutto il giorno e che non ti lascia mai.
Quando, poi, arrivi a sera ti accorgi che il giorno, appena trascorso, era uguale a quello prima e che domani sarą come oggi.
Nessuna elegģa al suicidio, ma la domanda č spontanea: perchč?
Sale in grani lungo la lingua.
E pensieri che deformano le menti: sorrisi inermi di bambini che osservano, imitano, sorridono e si affidano al cuore di questi adulti.
Peccato che l'Umanitą, il suo cuore lo abbia lasciato tra le pieghe di un ricordo ormai lontano e senza pił utilitą alcuna.
Buona notte.
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