Il Diario
23 Agosto 2023  
 
dal Diario del Cavaliere 
 
 
 
E' questo 
 
 
 
Bene e tra simili, ci si conosce al volo. 
e si riconosce un tratto, una svista, 
tra i sillogismi del cuore. Specialmente 
tu, se poi un'ansia di coprire, fa scoprire 
in tutte le carte i nostri sogni rivelati. 
 
Non è un gioco per pochi intimi e forse 
ad una tacita complicità, destinata 
al suo privato oblio. 
 
Se Ti incontrassi, davvero, 
al Bar del tempo 
forse cadrei nei tuoi occhi 
perdendomi, di là, 
nella sala da biliardo 
e la fumea che ne colora le ore 
e i momenti. 
 
Io non gioco e preferisco osservare 
l'attimo in cui, la stecca, 
schiocca sulla bilia color crema, 
afflitto come sono dalla smania 
di frenare gli istanti e di rinascere 
dentro la vita 
e le tue labbra. 
 
Forse, nei tuoi occhi, 
potrei arrestare l'ansia di questa corsa 
senza  un finale 
con le tappe intermedie che si accavallano 
nell'attesa che Tu, abbandonando i sogni, 
apparissi per caso sull'uscio 
per amarmi di nuovo. 
 
Ecco, allora, direi 
che non era grave scivolare 
sul panno verde, tra i birilli scomposti, 
se Tu venissi 
perché s'è fatto tardi. 
 
Spesso è come nell'aria, 
è come darsi nelle cose. 
 
Sorge nei fiori 
e prelude alla neve 
galleggiando in te, intorno, dove 
un altro tempo incombe 
e si dischiude 
nel cuore. 
 
Intuizioni, minuscole, sottendono 
alla gelida notte.  
Guardo, sovente, la sua pace.  
E penso me, dentro un porto 
e riposo l'anima. 
 
Nel tempo, 
e non del tempo, 
soltanto in transito 
svanendo e rinascendo, a poco a poco, 
e non del tempo 
ma nel tempo, 
il nostro, 
rimanendo come si sta 
tra le foglie e la terra. 
 
Poi la notte, questa lunga notte mai scesa,  
perenne, ci riprende gli occhi 
e ciechi viaggiamo. 
 
Ma è per via 
che troveremo il giorno,  
riposando sopra le rocce, 
all'ombra delle querce. 
 
Anche se è un gioco per pochi intimi  
e forse una tacita complicità,  
destinata al nostro privato oblio. 
 
E' tutto 
 
 
 
dal Diario di Krenneg McAff 
Bardo e Maestro di Spada