La follia
La follia  
2 Novembre 2017  
Piace, all’occhio che conosce la sagoma della follia, indugiare più in basso di se stesso, fermarsi prima del proprio traguardo, dilatare all’infinito il compimento di un ciclo. 
La forza è un tipo di bellezza  
silenziosa e quasi inerte,  
difensiva:  
Ama risaltare per contrasto,  
e definirsi inadeguatezza. 
 
Per cui l’istante che precede un qualsiasi esito è benedetto dalla propria immensa ininfluenza, e si rivela straordinario per la profondità insita nella sua scarsa importanza. 
E’ di solito la strettoia preferita da cui sceglie di passare ogni intuizione. 
Per questo edificherò la mia arte  
in questo lembo di terra sconsacrato,  
tendendo agguati all’alienazione  
senza badare a spese. 
 
Ci sono parti della mente umana che hanno imparato a memoria la strada più veloce per perdersi. 
Come dire di no alla fuga, e alle sue cento maschere? 
Lei, alternativa ad una guerra, lei che incarna in verità molte altre guerre, lei la via difficile, eroica, monastica. 
L’eroismo? 
Accettare l’immagine di se stessi che fugge da ogni telecamera; 
da ogni sguardo. 
Vedere l’odio, 
seminatore di silenzi, 
coincidere sempre col mettersi alla prova. 
 
Odio, di mille conoscitori conoscente, principe della guerra e di tutte le sue figlie, anima dell’energia impiegata contro l’energia, istante che regala un veicolo a ciò che veicolo non ha. 
Si nutre con gemiti un istante,  
e un istante con gemiti ci nutre,  
mentre a capo chino  
rechiamo i nostri incensi 
all’anima del tutto che è uno  
e tutto ancora,  
e che, madre e padre insieme,  
mi alleva e mi abbandona. 
Voler bene, mia cara,  
non è cosa da poco:  
ha a che fare col conoscere;  
è droga senza piacere.  
Pura assuefazione. 
Ode ai volti inespressivi:  
Omaggio ai messaggi  
che nessun poeta sa decifrare. 
Godere del non conoscere una cosa  
nello stesso modo in cui si gode  
del conoscere una cosa:  
qui l’equilibrio  
mentre restituisco le vite  
da me rubate per vivere! 
Un grazie a Voi che leggete;  
grazie a Voi che Vi fermate.  
In realta’ non conto molto.  
Sarà facile dimenticarmi. 
E il Sole oscurò,  
con i suoi raggi,  
il cimitero sconsacrato  
di questa vita. 
Buona notte a te,  
che dopo aver letto,  
mi risponderai! 
 
 
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