I silenzi per te      
 
  
Ti parlerò dei silenzi e di quanto la vita mi abbia negato. 
Ti parlerò dei desideri, quelli miei. 
Quei desideri che mi costringevano nelle notti buie a pensarti, amandoti; quei desideri, dove, al buio fantasticavo del nostro incontro. Che voce avevi; una bella voce musicale, attraente e precisa. Ricordo che, spesso, parlavamo di te e dei tuoi desideri. 
Parlavamo durante le nostre lunghe passeggiate dove, un po’ per celia, un po’ per sorridere, ci divertivamo a rincorrerci. 
Un po’, come quella volta a Santorini (o forse non fu lì) che, dopo aver camminato per ore ed ore, ci fermammo sotto l’immenso albero al centro del paese e seduti su quel muretto bianco, ti baciai. 
Dolce fu quel bacio e dolci i momenti successivi. 
Il sole alto, l’aria che spirava dal mare, furono complici di quell’amore che era sbocciato sulla scia di un cinguettio e la bellezza di un sospiro tra i tuoi “Buongiorno e Buonanotte”. 
Quelle passeggiate erano diventate un modo di misurarci i battiti. 
I tuoi occhi, intensi, erano attenti a tutto quello che ci circondava. 
Tu, in calzoncini bianchi, rubavi la scena a tutto quello che ti circondava. Il cielo, con le sue striature azzurre frammiste dalla bellezza dei raggi dorati, restituiva quel calore che emanavano le tue labbra e i tuoi baci caldi. 
 
Oggi, che è adesso, ti osservo mentre parli, amabilmente, con i nostri bambini ormai adulti. Un uomo e una donna che guardano la loro mamma, sciogliendosi in un dolce sguardo. 
Non hai mai perso il tuo sorriso. 
E mentre ti osservo, ascolto in lontananza la nostra canzone che scandisce i miei battiti, i tuoi e quelli della nostra vita. 
Sì, oggi è per ricordare i tempi della nostra giovinezza. Quei tempi dove un Ti amo, valeva più di ogni parola. Quei tempi dove, tra un litigio, quasi sempre per i motivi più futili, ci vedevano stringerci in un abbraccio denso di mille profumi speziati. Un abbraccio, amore, che sento forte e caldo, se soltanto chiudo gli occhi. 
Oggi, che è adesso, il tuo sorriso è come allora. 
La tua voce è come allora. 
I tuoi silenzi come allora. 
 
Ogni giorno, fino alla fine, sarà per quel momento che ci vide affiancati e che ci regalò la gioia e la bellezza di un amore così grande che, dopo tanti e tanti anni, ancora adesso profuma di vaniglia. 
Nei silenzi ritroverò le antiche voci. 
Nei silenzi, ritroverò un po’ di te che, dentro a un sorriso e tanto imbarazzo, quasi arrossendo, mi dicesti Ti amo. 
Ecco, quei silenzi divennero poesia, poi un’orchestra e poi un’esplosione dai mille colori. 
Quei silenzi divennero un canto dedicato alla vita che, trionfante, ci prese per mano e ci condusse qui, dove siamo adesso. 
Ricorda, come io non dimenticherò mai, quei momenti. 
Intercalari del cuore e delle nostre anime furtive. 
Ultimo e timido pensiero rivolto all’Eternità ma, sempre con la tua mano fra le mie e un bacio delicato sul nostro cuore. 
 
Per te 
 
 
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