Manifestazione letteraria promossa entro lo Spazio Web, Splinder. com,, dal Blog Lord Ninni in data 12 Maggio 2010
 
 
 
Nì Ghail 
 
 
 
 
 4 Maggio 2010 
6 Maggio 2010 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La Sorgente della Vita 
rasserenava il tramonto e le lacrime facevano da perfetto Rammendo 
all’Universo che si capovolgeva negli occhi lontani dagli occhi. 
 
Precipitarono in un attimo i Pensieri e le Vertigini dei Ricordi parevano 
quasi Freddi .. .di una luce Silenziosa ed Innaturale.  
 
Come rivedersi tra le braccia di un Abisso incontrollabile, Mèmore di 
tutte le Ferite guarite a malapena e trafitte di Bianco Silenzio. Non era 
certo la Vita ad ondeggiare così rovinosamente sotto la pelle, non 
quella Marea che affonda sulla superficie della disperazione, quasi a 
scorgerne il fondo, non quella piccola superficie di specchio che 
tremava come in preda alla tempesta ... 
 
... non la Speranza. 
 
Tutto intorno sfogliava, come pervaso di Vento e risorgeva l’Incertezza e 
la trasparenza dell’Apparente, come a giocare ... velo dopo velo ... a 
togliersi l’Anima dalle scarpe. 
 
La Vita non ha Tramonti ... non si dimentica e non si bacia sulle labbra, 
quasi passa inosservata fra le pesanti Creature che ci popolano ... 
Rumorose e Divoranti.  
 
Ma Quel Giorno, anche le Parole cadevano come sassi appesi alla 
Porta dell’Inferno, Bocche Invisibili che ingoiavano le onde di ogni 
brivido tenuto a freno, di ogni battito sordo e Lancinante. 
 
 
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Egli ascoltava la Morte 
ed in Essa 
il Fiore del Fuoco 
 
Ascoltava 
in Visione profondissima 
e come un Acerbo Nemico, 
s’apriva la sua Giovinezza 
e l’Attimo 
d’una Ferita più Alta. 
 
Egli Ascoltava  
l’Anima 
ed in Essa 
il Vento impetuoso. 
 
Ascoltava 
in Ombra Mutevole, 
la Creazione 
d’un Eterno Cerchio. 
 
E la Vita ... 
... come un Volo ed un Grido chiuso in gola. 
 
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Talvolta,  
riverso al di sopra di un fiume, Egli ancora e ancora; rincorre l’ombra di 
antichi ciottoli e antiche risate ... la Leggerezza e l’Esile filo del Cuore si 
annodano; come in Amore e ricomincia quel tratto difficile su cui ogni 
volta scivola ... ed ogni volta si rialza, a cercare il Volto a cui non 
ha ancora detto Addio. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il giocattolo perduto sulla strada maestra può sorridere solo in 
parte, solo in parte ricoprirsi di fango per poi sparire dietro il 
dislivello di un abisso a bordo strada, solo in parte destare la 
curiosità di un cane che, randagio, si ritrova a dover fare i conti con 
l’ abbandono e l’ inconsapevolezza della fame. 
 
Resta un lato che a nessuno è dato conoscere; che a nessuno è 
dato percepire se non al giocattolo stesso; nel preciso momento del 
suo Divenire memoria passata. 
 
Come a bearsi di un solo Istante, nel suo incedere al varco 
indistinto oltre questa pioggia ... ecco che l’invocazione del Viaggio 
Può ... Deve Saziare e Saziarsi di preghiere e singhiozzi. 
 
Ed è un Ritratto ricamato fra le righe in Bianco e Nero, fra le Lame 
che ogni suono rende fragili al tocco della Disperazione ... dolce 
richiamo all’onda che si frange, nella sola dimensione possibile.  
 
Vita ... nella distanza tra l’ombra sull’asfalto ed il sorriso di un 
bambino che raccoglie i resti di un Incanto soffuso. 
 
Tutto ciò per dire che Ci fidiamo troppo delle sensazioni; del colpo 
d’ occhio, siamo molto più umani, palpabili e pieni di Divino; per 
lasciarci coinvolgere dalle Nebbie infrante dell’ Apparire Vivi. 
Se andiamo Oltre è per Sognare Improbabili profili rugiadosi; per 
IlluderCi che l’ ebbrezza del vento non sia solo mentre corriamo 
verso il mare, per Sentire la Bellezza di un Istante Prezioso  
al tremolare di una Fiamma ... ma non è Tutto Lì. 
 
Non è la Vita che ci portiamo Addosso. 
Non le Macerie che sospendiamo a metà, fra Illusione e Timore di 
Essere. 
 
Nessuno conosce il “ Sentire “ dei gemiti dell’ Acqua che diviene 
Gelo Informe e trasparente ... Nessuno osa avventurarsi Oltre Il 
Coraggio di una Parola; chiara quanto un malinconico Viaggio al 
mutarsi delle infinite dolcezze d’ Insieme. 
 
Vaghi singulti sulla terra del Mistero e la Tenebra del Sorriso si 
espande come il Potere dell’Armonia, la cui troppa Delizia esala; al 
tenue vapore dell’Inutile scontro. 
Al proferire di una Trama d’Esistenza “al Limite”, si dischiudono le 
urla di un vago strapiombo; le striature scarlatte di quei timidi 
prigionieri che, ancora, tentano di Morire al suono dei Silenzi e dei 
Miracoli. 
 
In Attesa ...  
 
 
 
... come ad un Rifugio,  
verso Sera.  
 
Ed Impallidisce l’Orlo di una Stella, che per Puro desiderio di Luce 
anela all’ Oscurità ... Sorella del Momento. 
 
Forse nessun ’Altra Emozione è tale da trattenere un Pudore quasi 
fanciullo, ma per Pura Inconsapevolezza ella resta celata da un 
Brivido, quasi fosse Vicina alla sponda d’acqua la cui Fiamma 
Pallida ha per nome ...  
 
... Vita.
 
 
 
 
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